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La crescita zero dei laureati in Italia

La crescita zero dei laureati in Italia

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Su suggerimento di @Lowresolution.

Secondo i dati ISTAT, per la prima volta dal 1945 il numero dei laureati in Italia, già tra i più bassi d’Europa, smetterà di crescere, in controtendenza con il resto d’Europa, dove invece i laureati continuano a crescere. Sempre secondo l’ISTAT un laureato su quattro scappa all’estro.

La Commissione Ue mostra che l’Italia nel 2013 ha una delle quote di abbandono universitario più alte in Europa (45%), e una delle più basse di laureati fra i 30e i 34 anni. Nella distrazione generale, il Paese sta vivendo un’esperienza che ne mette in pericolo il ruolo nella competizione globale dei prossimi decenni: l’istruzione superiore è arrivata alla crescita zero.

In un mondo dove la competizione e lo sviluppo economico saranno sempre più basate sulla conoscenza e la capacità di innovare, questi dati devono far riflettere tutti sul futuro del Paese. Federico Fubini sul Corriere analizza questi dati, e li mette in correlazione con il difficile rapporto tra università Italiana e mercato del lavoro, dove un laureato al primo impiego guadagna anche solo 1.000 Euro al mese (media Almalaurea, da prendere con le pinze).


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