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La supremazia tecnologico-militare e i limiti della Cina

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Andrea Gilli e Mauro Gilli su International Security analizzano le capacità militari della Cina, evidenziando la strategia di innovazione scelta da Pechino e i suoi limiti.

Nel 1965 Alexander Gerschenkron formulò la teoria della industrializzazione tardiva: il nocciolo del pensiero di Gerschenkron è che i paesi più arretrati industrialmente abbiano la possiblità di colmare il divario con i paesi più avanzati approfittando delle tecnologie di punta create da questi ultimi. L’economista di Odessa vedeva cioè un vantaggio dell’arretratezza, dove acquisire tecnologie già sviluppate portava ad percorso di rapida crescita, pur non senza contraddizioni.

In campo militare — e soprattutto di avanzamento tecnologico-militare — la Cina sembra sposare questa visione. Gilli e Gilli elencano tre strategie (ingegneria inversa, spionaggio industriale, spionaggio informatico) che la Cina usa e su cui ha puntato per colmare il gap militare con gli Stati Uniti e il resto del mondo, affidandosi cioè all’acquisizione (legale o meno) di tecnologia terze piuttosto che il ricorso allo sviluppo domestico.

Questa strategia funziona? E può funzionare in futuro? La recente informatizzazione di massa sembrerebbe creare più opportunità per lo spionaggio informatico, ma questo non basta secondo i ricercatori. In particolare l’aumento della complessità degli armamenti ha prodotto dei cambiamenti nei metodi di produzione, cambiamenti che rendono più costoso il copiarli o riprodurli. Questi problemi sono mitigati ma non superati dall’informatizzazione: la conoscenza contemporanea sugli armamenti rimane ancora in gran parte in seno alle organizzazioni come sapere condiviso e non più del singolo o di gruppi ristretti; tutto questo è meno facilmente sfruttabile da terzi.

Gli autori analizzano due eventi del passato per corroborare la teoria: la corsa al riarmo navale tra Germania e Regno Unito negli anni precedenti al primo conflitto mondiale e i recenti tentativi di copia dei velivoli invisibili ai radar da parte della Cina.


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