Su suggerimento di @Andreas
Dopo l’esito del referendum britannico, il ministro delle Finanze tedesco traccia in una intervista a Die Welt tradotta dal Corriere della Sera la sua idea di governance europea per i prossimi anni: più potere alle trattative tra governi, meno alle istituzioni comunitarie, che dovrebbero limitarsi a trattare emergenze come la crisi dei migranti. E traccia la via d’uscita dalle situazioni di stallo non in una riforma delle istituzioni e dei trattati, ma in un nocciolo duro di paesi che proseguano l’integrazione per conto proprio.
Il sito Strade ospita questa riflessione sulle implicazioni dello Schäuble-pensiero: i sogni di una maggiore integrazione, cari ai progressisti più filo-europei, sono destinati a rimanere lettera morta per ancora molto tempo.
Immagine da Wikimedia Commons
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