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Le città rendono gli animali più intelligenti? [EN]

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Un articolo pubblicato su The Atlantic parla dell’adattamento urbano da parte di alcune specie animali e degli stratagemmi, ideati da alcuni ricercatori, volti a inferire se e quanto esso influisca sull’evoluzione dei loro processi cognitivi rispetto agli esemplari della stessa specie che vivono ancora lontani dai centri abitati. Kay Holekamp, zoologa della Michigan State University, avrebbe messo a punto un test per misurare l’intelligenza delle iene – dalle abitudini urbane e non – del Kenya, basato sulla valutazione di alcune caratteristiche comportamentali come l’audacia, la curiosità e l’ostinazione. Holekamp ritiene non solo che l’utilizzo di tali test possa un giorno offrire alla scienza l’opportunità di mettere a punto un unico test generale valido per qualsiasi specie, ma anche che la conoscenza dei meccanismi alla base dell’evoluzione dell’intelligenza animale possa in futuro essere funzionale allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. L’autore dell’articolo, Paul Bisceglio, racconta in particolare il caso del gatto pescatore di Colombo, capitale dello Sri Lanka, un felino dalle abitudini notturne che da qualche tempo pare abbia preso l’abitudine di penetrare nella città alla ricerca di prede.

The goldfish were the first to vanish. Every so often, a few would go missing overnight from the office’s tiny outdoor pond. But goldfish were cheap, so no one in the building—an environmental nonprofit in the bustling, sweaty center of Colombo, Sri Lanka—bothered investigating. Then the dragon koi began to disappear. Lustrous and ethereal, each of these whiskered Japanese carp cost around 10,000 Sri Lankan rupees, or $65. In a fit of extravagance, the building’s landlord had bought 10. Soon, he had seven. Then three. Panicked, the landlord installed four security cameras to catch the thief. The pond rested at the end of a narrow driveway surrounded by tall concrete walls, so whoever was swiping the carp had either a key or the superhuman ability to bound up nearby roofs and drop in undetected. The landlord couldn’t imagine what kind of person would steal a fish, but he was eager to find out. A couple of days after the cameras went up, Anya Ratnayaka woke to a string of text messages bursting with exclamation points. Ratnayaka, an obsessive young conservationist, worked a desk job at the nonprofit at the time. She’d paid little attention to the mystery of the dwindling koi. But when she unlocked her phone and saw a grainy security-camera image of the thief, she realized her life was about to change.

Immagine da Flickr.


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