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Le identità politiche dell’Italia odierna

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Una ricerca sociologica cerca di analizzare la situazione politica in Italia, utilizzando il concetto dei cluster. Sulla base del posizionamento rispetto a una trentina di posizioni divisive, il sociologo francese Jean-Yves Dormagen e i suoi collaboratori hanno identificato all’interno dell’elettorato italiano 16 “cluster” diversi, caratterizzati da una comune sensibilità ideologica e da caratteristiche socio-economiche simili. La lotta politica riguarda il tentativo di legare assieme le istanze di più cluster possibili, in modo da poter costruire una coalizione maggioritaria.

Le posizioni degli individui sulle principali divisioni che attraversano una società sono il fattore più importante nel determinare le loro scelte elettorali. Così, le posizioni degli individui su temi importanti e divisivi come i diritti delle donne, i diritti LGBT, l’accoglienza dei migranti, il rapporto con gli stranieri, l’assistenza sociale, l’Unione Europea, la repartizione della ricchezza, la pena di morte, ecc. sono altamente predittive delle loro preferenze politiche. Queste posizioni sono stabili nel medio termine: non si passa da una posizione fortemente anti-migranti a una posizione pro-migranti nel corso di una campagna elettorale, così come non si passa da una posizione fortemente anti-aborto a una posizione pro-aborto in un breve periodo di tempo. Queste posizioni fanno parte di sistemi di opinione fortemente associati alle identità sociali e caratterizzati da una forte inerzia.

Secondo Dormagen, le principali linee di faglia all’interno dell’elettorato italiano sono tre. Una riguarda l’atteggiamento verso i migranti, la UE, e in generale l’autorità e l’identità (e investe quindi, per esempio, anche il dibattito sul presidenzialismo o la pena di morte). Le altre riguardano la redistribuzione economica (sia fra le diverse classi sociali, sia fra il Nord e il Sud del paese), e i valori cristiani. La coalizione guidata da Giorgia Meloni è riuscita a costruire una coalizione fra sette cluster diversi in base principalmente al loro posizionamento riguardo alla prima linea di faglia, e meno omogenea sugli altri due punti. Si tratta comunque di più cluster di quanti ne siano riusciti a mobilitare gli avversari.

Nota: l’articolo, e lo studio su cui si basa, è stato pubblicato prima delle elezioni politiche del 2022. Contiene un sondaggio sulle intenzioni di voto, che ha previsto con accuratezza i risultati effettivi delle coalizioni. Potrebbe però essere meno rappresentativo il dato delle intenzioni di voto per cluster elettorale, forse a causa di un campione limitato.


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