Come risaputo da chiunque abbia una vaga idea della società cinese, il web cinese sicuramente non brilla per libertà di espressione.
Non solo parlare di temi sensibili politicamente o diffondere contenuti contrari alle leggi e alla morale comune cinesi porta alla cancellazione e persino ad eventuali conseguenze legali, ma persino digitare certe combinazioni di parole o caratteri porta alla censura automatica.
Il fine ultimo è la semplice cancellazione di certi termini e concetti dalla mente degli internauti e quindi fare in modo che spariscano dall’attenzione dell’opinione pubblica, anche se in generale il grosso della censura è nella pratica un tentativo di imporre una moralità puritana.
Tuttavia spesso i dissidenti, nel loro piccolo, insistono, e seppure non soffrano generalmente di conseguenze gravi per le loro piccole ribellioni, le istituzioni non li ignorano.
Come racconta The Guardian, nel 2024 la Cina ha imposto regole ancora più draconiane sul discorso online per sopprimere persino giochi di parole ed omofonie che possano rimandare a certi concetti e temi.
Le autorità sono in una corsa quasi costante per trovare nuovi modi di descrivere Xi senza nominarlo, che in passato hanno incluso una serie di tre frecce per rappresentare i toni del suo nome completo, o riferimenti a Winnie-the-Pooh a causa dei suggerimenti che Xi assomiglia al personaggio.
I commentatori spesso usano anche l’espressione “il tuo Paese” per criticare il governo del Partito Comunista (PCC), invece dell’espressione “il mio Paese” comunemente usata dal PCC, come protesta per il fatto che la Cina del PCC non è la loro Cina. Un accademico cinese ha raccontato al Guardian che invece di discutere apertamente delle preoccupazioni sulle politiche del governo, i colleghi condividono link a poesie allegoriche o riferimenti storici.I media statali hanno anche suggerito che la nuova campagna intende prendere di mira anche i giochi di parole dal suono benevolo, citando come esempio la frase “ragazza piovosa senza meloni” (yǔ nǚ wú guā) che viene spesso usata al posto di “non sono affari tuoi” (yǔ nǐ wú guan).
China Digital Times ha deciso così di pubblicare un sillabo delle parole, o meglio dei «temi» proibiti, che hanno generato evidentemente una certa irritazione nei meandri dei ministeri e dei dicasteri dello Stato cinese e del Partito Comunista Cinese.
Qua sotto un esempio.
Ottimismo e pessimismo sull’economia cinese
Parole sensibili: L’intero Paese è pervaso da un’aria di ottimismo (整个国家都洋溢着乐观向上的氛围)
Nel tentativo di rassicurare le masse sulla vitalità economica della Cina, a febbraio il Quotidiano del Popolo online ha pubblicato un articolo intitolato “L’intero Paese è pieno di ottimismo”, nello stesso giorno in cui il mercato azionario cinese ha subito un forte calo. Gli internauti hanno espresso le loro frustrazioni su Weibo utilizzando un hashtag con lo stesso titolo, che alla fine è stato bloccato. Gli internauti, imperterriti, si sono poi riversati su un innocuo post dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Cina sulle giraffe selvatiche, lasciando centinaia di migliaia di commenti che criticavano la cattiva gestione finanziaria della Cina. Molti di questi commenti sono stati successivamente censurati. Mentre il governo cinese ha aumentato la censura degli articoli critici e dei commenti sull’economia, molti internauti hanno espresso la loro ansia economica per il fatto di vivere il “periodo di spazzatura della storia”, un termine che è stato anch’esso censurato.
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