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Le polemiche per la «Festa degli Uomini»

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Vanessa Ricciardi su Domani scrive della la petizione di gruppi femministi e di membri del comitato pari opportunità del Friuli Venezia Giulia per abolire la Gara delle Mangiatrici di Banane nel contesto della “Festa degli Uomini” di Monteprato di Nimis (UD).

La festa, che viene organizzata nella piccola frazione tra le Prealpi Giulie fin dal 1977, ha tono marcatamente goliardico e si propone di festeggiare la mascolinità attraverso:

«Mega falli scolpiti nel legno o prodotti con il pane, riti propiziatori, ancelle, danze ancestrali e l’elezione del David più mascolino», come riporta il sito di Telefriuli. Gli organizzatori ne sono fieri.

Da qualche anno viene anche proposta una sorta di gara nella quale le concorrenti di sesso femminile si piegano a mangiare banane che vengono tenute da uomini all’altezza del pube. Della gara esistono anche dei video risalenti all’edizione 2018, che hanno contribuito a diffondere la fama dell’evento e ad alimentare la polemica.

Secondo la petizione:

«si pensa a premiare la donna che appaga di più l’appetito maschile attraverso delle leccate a quel frutto che, per antonomasia, è stato reso simbolo del fallo maschile e, per estensione, di tutte le forme di potere fallocentrico».

Di parere opposto l’organizzatore Andrea Berra, secondo il quale:

«Io sono contro il Ddl Zan, e inserire il reato di opinione è sbagliato». Per ora basta che ci siano concorrenti: «Lei dice che le signorine che partecipano queste cose non le fanno in privato?». Segue provocazione dell’organizzatore: «Quale opinione ha delle donne che lo fanno? Ritiene indispensabile che io fermi un evento dove ci sono donne che hanno voglia di farlo, per una minoranza? Lo riterrebbe una scelta opportuna? Non c’è nessuna malizia. La fascia d’età delle signorine che partecipano va dai 21 ai 75 anni. E nessuna ci vede niente di male».

Il programma «rimane confermato, è una polemica sterile. Questa è una nostra invenzione, un nostro marchio di fabbrica». Sulla questione di «”antifemminilità” – prosegue – abbiamo collaborato con due registi dichiaratamente omosessuali al loro docufilm “Diktatorship”». Luca Ragazzi e Gustav Hofer, due uomini.


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