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L’economia ai tempi della guerra russo-ucraina / 16 – 29 maggio

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Il Washington Post riporta la richiesta dei paesi del G7 di riaprire i porti ucraini per garantire il trasporto dei grani ed evitare una catastofe umanitaria:

“We must not be naive. Russia has now expanded the war against Ukraine to many states as a war of grain,” German Foreign Minister Annalena Baerbock said at a news conference Saturday after the G-7 meetings. “It is not collateral damage, it is an instrument in a hybrid war that is intended to weaken cohesion against Russia’s war.”

Baerbock, who hosted the three-day gathering of top diplomats in Weissenhaus, Germany, said the group was searching for alternative routes to transport grain out of Ukraine as the threat of a global hunger crisis mounts.

Un simile appello per l’apertura dei porti ucraini era stato lanciato dallo UN World Food Programme, come riporta RaiNews [IT].

Su segnalazione di @G. Bon

Anche nei primi minuti della puntata dal titolo “G7 discusses food security” del podcast BBC World Business Report si discute dell’impatto della guerra sul prezzo dei grani. L’approvvigionamento di cibo (in particolare grano) in questi tempi di guerra russo-ucraina è uno degli argomenti più urgenti in calendario al meeting del G7:

Members of the G7 richest nations have been meeting to discuss global food security. This comes in the wake of Russia’s invasion of Ukraine, which has caused a spike in global food prices. We find out more from Monika Tothova, who is an economist with the UN’s Food and Agriculture Organization.

Anche EuroNews [IT] parla del meeting del G7 e della crisi alimentare:

La guerra in Ucraina è diventata anche crisi alimentare globale, è questo che viene fuori dalle prime battute dell’incontro dei ministri degli Esteri del G7 riuniti nella Germania settentrionale.


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