Questa settimana proponiamo alcuni podcast e articoli che si occupano delle conseguenze economiche della guerra, con particolare attenzione alla situazione economica russa.
di Gugliema Bon
Il primo suggerimento è un episodio di BBC World Business Report intitolato “Germany activates emergency gas plan”:
Amid concern about supply from Russia, Germany has invoked its emergency gas plan. Carsten Brzeski is global head of macro research at ING, and tells us what the move actually means.
Un episodio per chi si è appena sintonizzato su questo thread (molto semplice e introduttivo) dal podcast The Indicator from Planet Money (NPR) parla dell’autarchia russa nell’episodio “War: the cost to Russia”.
Il podcast Planet Money parla della storia del baratto e degli IOU (note di debito) nella Russia post-sovietica nell’episodio “When bricks were rubles”. L’episodio “Of oligarcs, oil and rubles” racconta tre storie che descrivono gli effetti delle sanzioni sulla Russia sui cittadini comuni, sui super-ricchi e sulle esportazioni di energia. L’episodio “Escape from Russia” parla dei tentivi di estrarre i dipendenti di una azienda di programmazione dalla Russia:
His wife thinks it’s probably somebody from the FSB – you know, the Russian intelligence service. But she has prepared for this. They have a cover story. She tells the guy, oh, we’re just going on a family trip. It was planned ages ago – Turkey and then Egypt for a beach and diving vacation. They even brought along props.
di Loricas
Jacobin pubblica una intervista a Branko Milanovic sulla situazione economica russa, la traduzione dell’intervista è disponibile su La fata turchina:
Ora, le società automobilistiche in Russia hanno già spedito migliaia di individui dei loro organici in congedo per venti giorni. Molte macchine come quelle della Toyota, della Nissan ed altre sono prodotte in Russia, ma sulla base di componenti che arrivano da tutto il mondo. Quando queste parti non arriveranno più, cosa andranno a fare i lavoratori? Negli anni ’90, alcuni avrebbero potuto dire, va bene, proviamo a fare una sostituzione delle importazioni. Avrebbe potuto non essere una grande politica, ma era fattibile perché c’era una base industriale. Ma per le ragioni he abbiamo discusso prima, quella base industriale o è stata distrutta o è stata completamente cambiata. Dunque, adesso non si può fare sostituzione delle importazioni senza la tecnologia straniera, senza qualche essenziale industria di base e senza una crescita della forza lavoro (mentre la Russia ha una popolazione in declino).
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