Su suggerimento di @alessandromeis.
Parlando di Leopardi sembra che la caratteristica principale del poeta marchigiano sia il pessimismo, per lo meno stando ai risultati del test dei TFA. Una “nomea” in realtà molto superficiale, che potrebbe far luce sulla superficialità dei futuri professori che hanno passato il TFA. Questo articolo di Clizia Carminati su Internazionale parte infatti da questo assunto:
Alcuni esiti recenti del concorso di ammissione al Tfa (Tirocinio formativo attivo) sostenuto da coloro che oggi aspirano a una cattedra di italiano nella scuola secondaria superiore possono essere un utile punto di partenza per valutare lo stato della nostra università (e, prima, della scuola superiore medesima) negli ultimi anni.
Si viene così a constatare che persino i laureati in lettere, messi di fronte a una notissima poesia leopardiana (“Alla luna”), sono imbattibili nello snocciolare i tre pessimismi, ma non capiscono il significato letterale dei testi di Leopardi. Non sanno che cosa significano le parole che Leopardi ha messo insieme, andando a capo ogni tanto.
Immagine da Wikimedia Commons (la biblioteca di Leopardi a Recanati)
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