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L’evoluzione spiega perché il distanziamento sociale è così difficile

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Il distanziamento sociale sembra innocuo ma in questi mesi abbiamo scoperto quanto possa essere difficile all’atto pratico. I saluti tattili come le strette di mano, gli abbracci, i baci e lo strofinio dei nasi sono profondamente radicati in molte culture. Il nostro impulso a toccarci quando ci salutiamo ci sembra istintivo perché in realtà lo è, spiega David Robson in un articolo pubblicato sul New Scientist e tradotto da Internazionale.

Il 9 marzo il primo ministro olandese Mark Rutte ha indetto una conferenza stampa per parlare del modo in cui il suo paese ha risposto alla pandemia di covid-19. “D’ora in poi non ci stringeremo più le mani”, ha dichiarato, ma poco dopo ha teso prontamente la mano per salutare un esperto di malattie infettive.

Siamo in molti a provare solidarietà per lui. Il distanziamento sociale sembra innocuo ma quest’anno abbiamo scoperto quanto possa essere difficile all’atto pratico. I saluti tattili come le strette di mano, gli abbracci, i baci e lo strofinio dei nasi sono profondamente radicati in molte culture. Questi gesti però non vengono soltanto appresi. Basta guardare al regno animale per accorgersi che gli individui di molte specie, soprattutto quelle dalla socialità più spiccata, mettono in scena rituali sociali quando si avvicinano gli uni agli altri. Il nostro impulso a toccarci quando ci salutiamo ci sembra istintivo perché in realtà lo è.

Le forme di saluto adottate dagli animali possono essere molto diverse dai nostri e in alcuni casi comprendono dita infilate negli occhi e altri gesti che forse ci fanno venire la pelle d’oca. Comprendere questi comportamenti può insegnarci tuttavia qualcosa sui saluti tra esseri umani. Esaminare l’evoluzione del saluto fa luce sui modi impercettibili in cui questi comportamenti facilitano le interazioni sociali e ci fa capire perché sono così diversi. Poiché siamo una specie super-sociale, non c’è da stupirsi se molti di noi fanno fatica ad adeguarsi alla nuova normalità. La buona notizia però è che abbiamo dato prova di essere maestri nell’adattare i nostri saluti a nuove situazioni.

Immagine da This Is an Uprising


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