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Libri come merce

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A cura di @NedCuttle21 (Ulm) (modificato).

Un articolo di Roberto Pizzato su Il Tascabile prova a ricostruire la storia della stampa e del mercato dei libri. L’autore si sofferma sul progetto 15cBooktrade, nato nella Facoltà di Lingue e Letteratura Medievale e Moderna dell’Università di Oxford, il cui scopo sarebbe quello di “tracciare il percorso dei libri nello spazio e nel tempo, raccogliendo anche i vari passaggi di mano dopo la vendita, in un enorme database digitale”.

Secondo Marshall McLuhan l’invenzione della stampa a caratteri mobili rappresenta il compimento del passaggio da una cultura di tipo orale a quella alfabetica. Stampati a prezzo inferiori e su larga scala, i libri diventavano a tutti gli effetti beni di consumo, accessibili (a chi poteva permetterseli) e pronti a circolare sul mercato. Da quel momento ogni forma di conoscenza scritta diventava replicabile in modo veloce ed economico, creando un mercato internazionale prima inesistente: il mercato dei libri.

Immagine tratta da Wikipedia.


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