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L’incendio che ha svegliato la nuova coscienza civile della Romania

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Su suggerimento di @Ockham24

Per ora le rivendicazioni di questa rivoluzione di strada, sono assai poco rivoluzionarie, ma estremamente ragionevoli e concrete

Gli ultimi giorni sono stati molto intensi per la Romania: dopo la tragedia di fine ottobre del Colectiv club – in cui sono morte 48 persone – le strade di Bucarest, Cluji e Timisoara sono diventate il teatro della protesta contro il governo del Primo Ministro Victor Ponta. All’ex membro del Corte Suprema nella sezione corruzione e procedimenti penali, fu assegnato l’incarico di Primo Ministro nel 2012, dopo la sfiducia al governo di centrodestra.

Da allora Ponta ha resistito dapprima all’accusa di aver copiato la tesi di laurea, poi ad uno scontro con il Presidente Băsescu, per il quale lo stesso Ponta aveva chiesto l’impeachment, bocciato per il mancato raggiungimento del quorum nel referendum confermativo.

Negli ultimi mesi l’opposizione chiedeva le sue dimissioni per il coinvolgimento in varie inchieste per evasione fiscale e riciclaggio; ma le dimissioni sono arrivate solo il 5 novembre scorso e l’episodio decisivo è stato appunto quello della discoteca di Bucarest.

I manifestanti sono scesi in piazza, anche dopo le dimissioni di Ponta, per protestare contro la corruzione; solo ieri è stato infine affidato l’incarico di formare un nuovo governo a Dacian Ciolos, ex ministro dell’Agricoltura, membro del Partito popolare europeo ed ex commissario europeo all’agricoltura.
Mentre per Ponta, secondo il sito Curentul (ripreso dall’italiana Askanews), ci sarebbe all’orizzonte la carica di consigliere speciale del presidente turco Erdogan per l’intregrazione europea; sullo sfondo la storia di una moschea a Bucarest finanziata dalla Turchia, che aveva anch’essa scatenato polemiche.

In questo quadro generale proponiamo due articoli che raccontano ed analizzano il risveglio dell’opinione pubblica romena: una ricostruzione delle motivazioni dei manifestanti di Andrea Pipino su Internazionale ed un resoconto delle proteste di piazza di Natalia Martian su Business Review.

 

 

Immagine via Wikipedia, CC BY-SA 3.0


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