A cura di @s1m0n4.
A partire dal 2022, riporta Agi, lo stato indiano del Sikkim introdurrà il reddito universale di base, a cui avranno accesso i suoi 610577 abitanti, indipendentemente dalle condizioni economiche.
La misura ha lo scopo di ridurre l’insicurezza economica in un contesto in cui corruzione e inefficienza amministrativa gravano sulle somme stanziate a sostegno dei più poveri e non è, come accade nei paesi più sviluppati, una risposta alla crescente automazione.
Negli Stati Uniti (dove il tema è entrato nelle primarie democratiche) e in Europa, il reddito universale di base, ovvero il versamento di una somma fissa a tutti i cittadini a prescindere dalle condizioni economiche, è visto come una necessità da quei membri della comunità tecnologica, come Elon Musk e Bill Gates, secondo i quali l’automazione e l’intelligenza artificiale sono destinate a distruggere molti più posti di lavoro di quanti ne creeranno ed è pertanto necessario fornire un sostentamento al crescente numero di persone che non riuscirà più a trovare un’occupazione. Gli esperimenti attuati finora, come quelli della Finlandia e dell’Ontario, non hanno però avuto esito positivo e sono stati interrotti prima del tempo perché, come sostengono i detrattori, sono risultati troppo costosi e fornivano disincentivi alla ricerca di un lavoro.
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