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Perché ci fa male vedere degli uomini che picchiano un robot

Perché ci fa male vedere degli uomini che picchiano un robot

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A cura di  @NedCuttle21(Ulm).

Un articolo di Rivista Studio spiega le ragioni alla base dell’empatia umana verso i robot ritratti in situazioni all’apparenza spiacevoli.

Lo chiameremo Chris, come si fa con le vittime che bisogna proteggere con l’anonimato. Chris sta giocando con Paul. Si lanciano l’un l’altro un pacco postale, all’interno di un magazzino. Alle sue spalle si avvicina un uomo con una mazza da hockey. Senza dire niente, gli tira un calcio sulla schiena. Chris crolla a terra, col pacco ancora tra le mani. Ha la faccia sul pavimento. Prova a rialzarsi. L’uomo solleva in alto la mazza da hockey e gliela tira più forte. Una volta, due, con un ghigno sempre più evidente. Chris sbatte di nuovo la faccia a terra. Chris è un robot. È fatto di ferraglia, circuiti e plastica. Ma la sua natura, per molti di voi che hanno letto queste righe e per milioni di persone che l’hanno visto crollare a terra in questo video, non ha fatto molta differenza. E pazienza pure se il video, diventato virale su YouTube, era un fake. È opera del collettivo digitale Corridor, che ha creato il filmato (con l’aiuto di immagini generate al computer) con l’intento di parodiare quelli postati dalla Boston Dynamics, società tra le più avanzate al mondo nella costruzione di robot, e conosciuta soprattutto per il suo BigDog, un robot quadrupede il cui sviluppo è finanziato dalla Difesa americana e che in un futuro potrò accompagnare i soldati in guerra.


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