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Prima gli italiani. Ricchi

Prima gli italiani. Ricchi

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Su Internazionale, Ida Dominijanni riflette sulla trattativa in corso tra il governo giallo-verde e le regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna in merito alla cosiddetta autonomia differenziata.

Il movimento che ha fatto dei “cittadini” il suo brand e il suo target si appresta a dare il suo placet a una cittadinanza gerarchizzata, di serie A al nord e di serie B al sud (senza contare quella di serie Z negata ai migranti), che fa strame una volta per tutte del principio costituzionale di uguaglianza e dello stato sociale, e ha l’unico merito di ridicolizzare definitivamente lo slogan “prima gli italiani” correggendolo in “prima gli italiani ricchi”. È questo il succo delle bozze fin qui clandestine sulla cosiddetta “autonomia differenziata” del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia-Romagna che arrivano oggi in consiglio dei ministri. Le quali bozze, per dirlo in due parole e senza perdersi nella nebbia depistante dei tecnicismi, fanno due cose. Primo, conferiscono alle tre regioni interessate il profilo di altrettanti stati, dando loro piena sovranità su tutte le materie fin qui concorrenti fra stato centrale e regioni: fisco, istruzione, ambiente, salute, ricerca, beni culturali, infrastrutture, protezione civile, energia, comunicazione, previdenza complementare. Secondo, demoliscono in radice l’impalcatura dello stato sociale, sostituendo il criterio dell’accesso universale ai diritti fondamentali con l’erogazione di servizi parametrati al gettito fiscale di ciascuna regione.

 


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