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Quella volta che una nave piena di synth è naufragata sulle coste di Capo Verde

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Su suggerimento di @andywhynot

Un mattino del 1968 una nave cargo venne ritrovata dagli abitanti del piccolo villaggio di Cachaço, nell’isola di San Nicolau di Capo Verde. L’imbarcazione era arenata nel mezzo del nulla a circa 8 km dalle loro coste. Nessun membro dell’equipaggio, solo tanti, tanti container. La nave era partita nella primavera dello stesso anno dal porto di Baltimora e aveva come destinazione Rio De Janeiro, dove si sarebbe tenuta l’ “Esposizione Mondiale Del Suono Elettronico”. Il carico pertanto era costituito da sintetizzatori delle principali compagnie nel campo della musica elettronica (Rhodes, Moog, Farfisa, Hammond, Korg).

Cosa era successo alla nave e al proprio equipaggio, nessuno sarebbe stato in grado di spiegarlo, sappiamo però quello che successe al carico trasportato: Il carismatico leader anti coloniale Amílcar Cabral ordinò che gli strumenti fossero equamente distribuiti nei soli posti con accesso all’elettricità in cui sarebbero serviti a qualcosa: le scuole. Gli strumenti trovarono così terreno fertile nelle mani di ragazzini curiosi e con un innato senso del ritmo, questi iniziarono a smanettare con quegli oggetti pronti all’uso, poco importava il non saperli usare, il suono sarebbe venuto fuori in qualche modo. Il suono venne fuori in qualche modo. E così quei ragazzini e le loro macchine dopo l’indipendenza di Cabo Verde del 1975 diedero una sferzata di modernità ai ritmi locali.

Raccontano questa storia diversi articoli: il più recente su noisey, sempre in italiano su Meganai ed ancora, in inglese, flavor wire e The Guardian.

 

Immagine da pixabay.


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