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Rifugiati: alcuni dati di Triton

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Su suggerimento di @Ogeid3.

 

Ritorniamo a parlare di Triton (è di una settimana fa, tra l’altro, la notiza che l’operazione sarà estesa). Il sito lavoce.info raccoglie dei dati per comprendere meglio quali sono i cambiamenti effettivi del passaggio da Mare Nostrum a Triton (qui un post sulla differenza tra le due). Un modo, come dice l’autore dell’articolo, per andare contro la retorica della paura.

La nuova operazione Triton (definita in un primo tempo Frontex Plus, più appropriatamente) ha quattro caratteristiche. Anzitutto, costa meno: per quel che è dato sapere, circa 2,5 milioni di euro al mese contro gli oltre 9 di Mare Nostrum. In secondo luogo, ha un raggio d’azione ufficiale più limitato: 30 miglia marine dalle nostre coste, contro un impegno che arrivava di fatto fino alle acque territoriali libiche. Terzo, ha coinvolto in una certa misura mezzi di altri paesi dell’Unione Europea, dunque è più condivisa. Quarto, ha rilanciato gli obiettivi del controllo delle frontiere e del contrasto dell’immigrazione irregolare, ponendo in secondo piano il salvataggio delle vite umane in pericolo. Il quarto punto spiega il terzo: i partner europei hanno offerto una certa collaborazione, purché fosse chiaro che si trattava di frenare gli arrivi.

 

Immagine da flickr


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