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Riso senza gas

Riso senza gas

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Orgoglio mucco! Anche se i bovini sono spesso accusati di contribuire al riscaldamento globale, tramite i loro rutti ricchi di metano, non sono però i soli colpevoli: anche la coltivazione di riso è responsabile del 12% delle emissioni globali di questo gas. In questo caso il metano è il sottoprodotto del metabolismo di alcuni micro-organismi che vivono in simbiosi con la pianta. Un team di ricerca sino-svedese ha però trovato un modo per ridurre queste emissioni.

I ricercatori hanno scoperto come funziona la produzione di metano: a essere responsabili non sono i microbi che vivono in rapporto di mutua dipendenza con la pianta, ma degli archei che si nutrono del sottoprodotto del metabolismo dei primi. Questi organismi metanogeni vivono nell’ambiente povero di ossigeno delle risaie, e infatti una maniera per ridurne la presenza è anche irrigarle di meno (cosa che però non sempre è possibile). La loro presenza è però influenzata negativamente dalla produzione di etanolo e fumarato (due composti organici di scarto) da parte della pianta di riso. Incrociando due varietà diverse, i ricercatori hanno ottenuto un nuovo tipo di riso che, pur mantenendo rese relativamente alte (quasi 9 tonnellate per ettaro), produce più fumarato ed etanolo, e quindi il 70% di metano in meno.

The tricky part is the incentive: Reducing methane emissions probably isn’t top of mind for a farmer who’s prioritizing yields. But governments are trying to reduce their greenhouse gas emissions to meet climate targets, and could potentially mandate a switch to low-methane rice—so long as the yields hold steady or improve.


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