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Son capace anch’io di fare il sindaco di Roma. Davvero?

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Su suggerimento di @cocomeraio

Luigi Di Gregorio, ex collaboratore della giunta Alemanno, spiega su Gli Stati Generali come mai chi ha avuto esperienza di amministrazione e di politica si tiene lontano dal fare il sindaco di Roma, mentre tra i Cinque Stelle c’è la fila.

La personalizzazione (e la banalizzazione) della politica ha creato un’illusione ottica devastante. Alemanno e Marino sono usciti male dalle rispettive gestioni e nell’opinione pubblica è passato il messaggio per cui sono due “buoni a nulla”. Ergo, diversi cittadini pensano, convintamente: “io sono senz’altro meglio di Alemanno e Marino, per cui posso fare il sindaco di Roma”. Questo è un errore prospettico enorme e con conseguenze preoccupanti. Il ragionamento – se proprio vogliamo elevarlo a ragionamento – andrebbe rovesciato: come mai Alemanno (ex ministro, politico da quando aveva i pantaloncini corti, con un grande partito alle spalle) e Marino (sostenuto dal partito che ha governato Roma per 4 consiliature) hanno fallito? Come mai persone non sprovvedute – né politicamente, né sotto il profilo della conoscenza delle istituzioni – e con una classe dirigente intorno (buona o cattiva che fosse) sono state tritate dall’esperienza da Sindaco di Roma? Perché, di conseguenza, dovrei riuscirci io? Nessuno si pone questa domanda.

 

Immaine di Uqbar is back via Flickr, CC BY-SA 2.0


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