Su Valigia Blu Chiara Adinolfi illustra in quali paesi e con quali risultati viene utilizzata la “didattica senza voti” nella quale ai classici voti numerici si sostituiscono valutazioni discorsive.
L’istituzione della prima cattedra di didattica ludica della Lego suscita le riflessioni di Tom Bennett, divulgatore di didattica ed ex insegnante di Michaela, la miglior scuola pubblica dell’Inghilterra secondo l’ispettorato inglese.
In un’intervista pubblicata su MaddMaths!, il ricercatore in didattica della matematica Pietro Di Martino riflette sulla formazione dei docenti, sulla valutazione degli studenti e sullo stereotipo di genere secondo cui le ragazze sarebbero meno portate per la matematica rispetto ai ragazzi.
Enrico Manera riflette su Doppiozero a proposito della storia come materia scolastica. Insegnante nelle scuole superiori, Manera fa qualche considerazione a partire dalla propria esperienza:
La mia idea, da docente di Storia e filosofia nei licei, è che alla base della storia nelle scuole secondarie ci siano ancora ingombranti eredità gentiliane e filosofie della storia implicite e non messe a tema: i medesimi problemi che si intravvedono in tanti discorsi pubblici, da quegli degli intellettuali che non si sono formati sul metodo storico-critico a quelli dei politici che ammiccano continuamente alla storia – o meglio alla sua rappresentazione ideologica, mitologica e semplificata nel suo uso pubblico – a quella restituita negli estenuanti flussi di commento sui social media.
Un articolo in due parti (I e II) a firma di Giuseppe Cilenti apre un’interessante riflessione sul possibile utilizzo dell’ucronia come metodo didattico e di studio della Storia.
Cosa è scientificamente provato e cosa no negli attuali trend di pedagogia e didattica? Quand’è che abbiamo di fronte a teorie che possono avere ricadute e reali e quando invece siamo di fronte a pseudo-scienza.
Alla luce dell’ultima decisione del Ministero dell’Istruzione in materia di esami e valutazioni scolastiche – secondo cui gli insegnanti, nonostante le criticità della didattica a distanza, dovranno comunque valutare i propri studenti attraverso dei voti per ogni singola disciplina -, Francesco Lorenzoni riflette su Internazionale sulle diverse realtà e condizioni problematiche degli studenti e quindi sulla necessità di giudizi scolastici articolati e costruttivi.
Cristian Raimo riflette su Internazionale sui rischi che la didattica di emergenza attivata in seguito all’esplosione della crisi epidemica potrebbe comportare per gli studenti più vulnerabili.
Purtroppo il nuovo coronavirus ci ha messo di fronte anche alle difficoltà della scuola italiana, che per ora appare impreparata ad affrontare un’improvvisa e indubbiamente inaspettata necessità di formazione a distanza.
di NedCuttle21(Ulm) • 10 Mar 2020 • 0 commenti •
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Un articolo di Internazionale ripercorre la storia dell’Unla (Unità nazionale lotta all’analfabetismo), il cui archivio è conservato presso la scuola Ferrante Aporti di Roma.
Un articolo di Margaret Schotte per Aeon spiega quanto fosse importante nel 17° e 18° secolo lo studio della matematica (quantomeno quella applicata ai problemi di navigazione e calcolo delle coordinate, ma non solo) per chi aspirava a farsi strada in marina; tanto da rendere estremamente popolari sia le scuole di specializzazione, sia un moltiplicarsi di supporti didattici (bignamini, quaderni di esercizi, problemi svolti) per agevolare l’apprendimento ad individui che a malapena erano in grado di leggere e scrivere.
In un contributo ad un convegno del 2001, Rosetta Zan, professoressa di didattica della matematica e autrice delle Indicazioni Nazionali del I ciclo riflette sul ruolo degli insegnanti nella scuola di oggi.
MaddMaths! pubblica l’introduzione al manuale “Didattica della matematica”, un testo, scritto dai ricercatori Anna Baccaglini-Frank, Pietro Di Martino, Roberto Natalini e Giuseppe Rosolini, il cui obiettivo sarebbe quello di fornire gli strumenti pedagogici indispensabili all’insegnamento della matematica nelle scuole superiori.
di NedCuttle21(Ulm) • 21 Ago 2018 • 0 commenti •
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A cura di @NedCuttle21(Ulm).
Come funziona la valutazione della didattica universitaria nel nostro paese e quali sono le differenze tra il sistema di valutazione italiano e quello statunitense?
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