La Commissione elettorale ha sospeso il referendum sul presidente Nicolás Maduro e rinviato le elezioni dei governatori, mentre la grave crisi economica continua
Centinaia di migliaia di persone hanno protestato contro il presidente del Venezuela, accusato di essere responsabile della profonda crisi economica del paese
Fotografie esemplari di questi tempi complicati: ogni mese un cittadino venezuelano trascorre in media 35 ore in coda per acquistare beni di prima necessità
I due paesi hanno le più ingenti riserve petrolifere al mondo e le esportazioni di petrolio rappresentano oltre il 90 per cento delle loro entrate nazionali.
Ieri il Post ha pubblicato un bell’articolo riassuntivo sulla situazione del Venezuela. Su theatlantic.com invece troviamo il racconto di due venezuelani: Moisés Naim, distinguished fellow all’International Economics Program del Carnegie Endowment for International Peace, e Francisco Toro, direttore del giornale online CaracasChronicles.com
La prima storia parla di un imprenditore manifatturiero, a cui i sindacati aziendali hanno reiteratamente richiesto di dotare su base continuativa i bagni dell’azienda di carta igienica, in applicazione di una poco nota clausola di contrattazione collettiva.
È raro che un paese in tempo di pace viva una situazione così disastrosa: anni di decisioni scellerate, corruzione e scarsa democrazia stanno presentando il conto
Mancanza di investimenti nelle infrastrutture, crisi economica e una delle peggiori siccità degli ultimi 200 anni: questi i fattori della crisi energetica che sta colpendo duramente il Venezuela, sebbene il Paese sia tra i maggiori produttori al mondo di petrolio.
Il venezuela sta affrontando una delle più gravi crisi economiche della sua storia. Solo nei primi nove mesi del 2015 l’economia si è contratta del 4,5 % e il crollo del prezzo del petrolio lascia prevedere ulteriori problemi per il paese.
Avevamo già iniziato questo discorso grazie ad un articolo del Post: in America latina la sinistra più o meno anticapitalista sembra subire un rovescio dopo l’altro.
È una tendenza ormai conclamata il fatto che l’alleanza di opposizione, Mesa di Unità Democratica, sia avanti sui sondaggi sul Partito Socialista Unito Venezuelano, il cui vantaggio prende ormai forme di vetta incolmabile che raggiunge i 20 punti percentuali, ma non è detta l’ultima parola.
Luis Manuel Díaz, segretario generale del partito Acción Democrática nello Stato di Guarico è stato assassinato nella notte di mercoledì 25 novembre ad Altagracia de Orituco, dopo un comizio della campagna elettorale per le elezioni presidenziali in Venezuela, che si terranno il 6 dicembre.
di L'Italia che non vuole bene • 21 Set 2015 • 22 commenti •
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Su suggerimento di @L’Italia che non vuole bene.
L’orchestra giovanile venezuelana Simón Bolívar è stata costruita nel corso degli anni da José Antonio Abreu, musicista con la passione per la politica e per l’economia che ha voluto creare una formazione composta da ragazzi degli strati più bassi della società, per offrire loro un’occasione di riscatto.
di Georges DuRoy de Cantel • 16 Giu 2015 • 96 commenti •
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Su suggerimento di @GeorgesDuRoydeCantel, da Sole24ore, 8 giugno 2015
In un articolo del blog Econopoly del Sole24ore viene mostrato, prendendo ad esempio l’abbassamento del prezzo del petrolio, come anche un fenomeno economico considerato positivo per alcuni stati può nascondere delle insidie per gli stessi che ne hanno tratto vantaggio.
Gli studenti hanno ricominciato a manifestare dopo che la polizia ha ucciso un 14enne nello stato di Táchira: intanto le cose nel paese continuano ad andare molto male
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