Su suggerimeto di @oizirbaF
Nel 1978, un gruppo di geologi sovietici inoltratisi nel profondo della disabitata Taiga russa per delle prospezioni si imbatte in segni di presenza umana ad oltre 250 Km dal più vicino insediamento umano: si tratta di una famiglia di old believers (una setta ortodossa), scappata negli anni ’30 alle purge sovietiche e rimasta isolata dal contatto umano fin da allora. Un articolo dello Smithsonian Magazine racconta brevemente i loro anni nella Taiga sconfinata e gli eventi che seguirono la loro “riscoperta” della civiltà moderna.
Immagine da pixabay.
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.