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Un politico può “bloccare” i cittadini sui social media?

Un politico può “bloccare” i cittadini sui social media?

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Secondo un articolo scritto da Bruno Saetta per Valigia Blu, i politici che “bloccano” i cittadini sui social media non solo compiono un errore ma violano anche i loro diritti costituzionali. Inoltre, sostiene l’autore, questo comportamento suggerisce che il potere del politico di turno non si basi sul consenso ma sulla repressione.

Cos’è la democrazia?

Il saggista scozzese Thomas Carlyle la definiva acidamente il “governo della chiacchiera” (government by talk). A suo parere era impossibile prendere sul serio qualcosa che impegna centinaia di persone in futili chiacchiere.

In realtà democrazia vuol dire “potere del popolo” (kratos del demos) e, spiegava Giovanni Ferrara su LibertàGiustizia, indica che le istituzioni devono avere un carattere esteso, tendenzialmente egualitario. In tal senso la democrazia è l’opposto dell’oligarchia e della tirannide.

Ad Atene la democrazia si reggeva sulla maggior forza economica e militare, cioè i rematori, i combattenti, i costruttori delle navi, persone non alfabetizzate né ricche, appunto il popolo. Gli antichi filosofi greci (Aristotele, Platone) non erano favorevoli alla democrazia, in quanto è una forma di governo che favorisce i “più”, i ceti inferiori. Da un’ottica conservatrice, quindi, la democrazia è eversiva, perché dà il potere alla massa ignorante a dispetto dei pochi, ricchi e acculturati.


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