A cura di @RNiK.
Il Gambia, paese tra i più poveri e meno sviluppati al Mondo, dove per un terzo della popolazione non è garantito neanche il fabbisogno alimentare, ha raggiunto coperture vaccinali tra le più alte di tutto il continente africano. Come ha fatto? Alice Pace racconta su Wired le numerose iniziative che hanno consentito di raggiungere questo risultato, con innovazioni che rigaurdano ambiti spesso trascurati quando si parla di “vaccini”:
- La cosiddetta cold chain, o catena del freddo: una sequenza di strutture e sistemi di trasporto dotati di celle frigorifere che ne preservino il contenuto (quasi sempre tra i 2° C e gli 8° C). La soluzione più sicura e migliore in termini economici sono gli impianti cosiddetti Solar Direct Drive, che non necessitano delle (costose) batterie e che inoltre rappresentano l’unica possibilità di stoccaggio per le cliniche rurali, che non sempre sono collegate alla rete elettrica.
- La distribuzione è un altro fattore critico in paesi dove la maggior parte delle strade non è asfaltata e la maggior parte degli spostamenti avviene attraverso semplici piste battute, che non sono certo il massimo durante la stagione delle piogge. Abbondano inoltre i territori impervi e ci sono centri urbani e ospedali raggiungibili solo dopo numerose ore di viaggio, o solo a piedi o con l’uso di animali come gli asini.
Il Rwanda, grazie alla partnership tra Gavi e Zipline (company che si occupa di robotica nella Silicon Valley), è il primo paese al Mondo ad aver autorizzato il recapito di vaccini su scala nazionale attraverso i droni. La collaborazione si inserisce in un progetto di più lunga data, inaugurato nel 2016 e finalizzato a portare a destinazione più rapidamente che via terra sacche di sangue per le trasfusioni e medicamenti per le emergenze sanitarie (in primis, per le emorragie post-parto) e kit diagnostici. - La logistica ricopre un ruolo altrettanto importante se si pensa che il 20-30% dei vaccini scade comunque prima dell’utilizzo. Grazie al Vaccine Visibility System è possibile risalire alle informazioni sulla fabbricazione e l’arrivo di un lotto, le giacenze e la posizione di ciascun vaccino, ma soprattutto alle date di scadenza della singola confezione. E, con degli alert, essere avvisati in tempo, prima che una scorta sia esaurita o, appunto, in anticipo sulla scadenza. Risultato notevole se si pensa che il sistema è portato avanti da due soli laptop, un lettore di codici e una stampante, con una connessione a Internet discontinua e il solito problema dei guasti alla rete elettrica.
- Anche la creazione a l’aggiornamento di un libretto delle vaccinazioni affidabile rappresenta una sfida importante. Grazie all’iniziativa Shifo – Every Child Counts, con un processo in parte cartaceo ed in parte digitale, è stato possibile creare un sistema centralizzato con i dati di tutte le vaccinazioni effettuate.
Immagine da Flickr.
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