A cura di @Humu.
Linkiesta intervista Andrea Venzon, uno dei fondatori di Volt, un nuovo movimento politico transnazionale che cerca di riformare l’Europa:
Vogliamo Stati più efficienti, che abbiano una gestione più efficiente di sanità, educazione ed istruzione. […] Vogliamo mettere in gioco e incrociare le risorse che i Paesi hanno a disposizione. […] La terza priorità riguarda l’uguaglianza sociale: il continente è ricco, ma ci sono fasce di persone svantaggiate, ovunque, non solo in Paesi in crisi come Italia e Grecia; anche nell’est della Germania hanno grossi problemi ad esempio. Al punto quattro troviamo l’equilibrio globale, e quindi l’idea che ci siano trend come il cambiamento climatico e l’emigrazione che l’Europa può gestire solo come realtà unica transnazionale. Segue la partecipazione democratica: anche senza andare all’estremo della democrazia diretta, è sicuramente necessario superare le norme della partecipazione politica rimasta ferma a sessanta anni fa. L’ultimo capitolo, è la nostra sfida +1. È un jolly: a differenza di tutte le precedenti non sarà adattata alle varie realtà locali. La riforma dell’unione europea sarà comune in tutti i Paesi. Si concentrerà sulla revisione del modello attuale di gestione delle istituzioni: via gli sprechi, più potere al parlamento e più vicinanza ai cittadini.
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