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Il microchip sottopelle. Sul serio

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Su segnalazione di @Ed86.

Elmar Burchia, sul Corriere della Sera, rimaneggia – con qualche difficoltà – un articolo dal sito della BBC che parla di una tecnologia per la sostituzione dei classici badge. Un chip da impiantare sotto la pelle degli impiegati (di quelli che lo accetteranno) del complesso Epicenter di Stoccolma, e che servirà per aprire le porte semplicemente alzando una mano, per pagarsi il caffè e fare le fotocopie.

Il gruppo che ha promosso l’operazione ha, almeno a parole, uno scopo nobile:

But Hannes Sjoblad says he and the Swedish Biohacking Group have another objective – preparing us all for the day when others want to chip us. “We want to be able to understand this technology before big corporates and big government come to us and say everyone should get chipped – the tax authority chip, the Google or Facebook chip.” Then, he says, we’ll all be able to question the way the technology is implemented from a position of much greater knowledge.

Immagine da Wikipedia.


Dai commenti

Nicolò Paternoster è la prima persona che conosciamo ad avere un microchip sottopelle! Ce ne parla in un commento.


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