Un articolo su BizzarroBazar ci racconta la storia poco conosciuta delle mummie di un piccolo borgo umbro, Ferentillo.
L’Italia è il Paese che, con ogni probabilità, vanta il numero maggiore di mummie al mondo. Egitto a parte, infatti, nessun’altra cultura ha fatto della mummificazione dei morti una pratica talmente pervasiva e longeva come è accaduto nella nostra penisola: soltanto nelle Catacombe di Palermo si contano più di 1200 mummie, e gli “scolatoi” che servivano per disidratare completamente le spoglie dei defunti si trovano un po’ ovunque, dalla Lombardia alla Puglia.
In aggiunta ai risultati della mummificazione artificiale, in Italia si trovano alcuni casi di mummificazione spontanea, in cui cioè il cadavere si è sottratto ai normali processi di putrefazione a causa del particolare microclima della sepoltura.
Uno dei più rimarchevoli esempi di preservazione naturale si trova nel cuore dell’Italia, al confine meridionale dell’Umbria.
Le mummie furono per la prima volta scoperte nel XIX secolo, e si erano così bene conservate da poterne identificare i connotati; si erano anche conservate alcune parti molli e tipicamente caduche, come le unghie e i capelli. Le cause del processo di mummificazione naturale non sono ancora completamente chiare:
Uno studio del 1991 affermava: «esistono delle condizioni di base che favoriscono i processi di disidratazione (la buona aerazione del locale, come nelle catacombe; il suolo sabbioso; eccetera) ma queste non sono sufficienti a spiegare le complesse modificazioni chimiche che hanno luogo nelle parti molli corporee. La mummificazione naturale inizia con dei processi auto litici simili a quelli della normale putrefazione ma per delle ragioni non ancora completamente conosciute ad un certo punto le sostanze proteiche resistono ad un ulteriore decomposizione. Non si può escludere anche l’azione di altri fattori ambientali, come le radici delle piante che invadono il corpo e ne modificano le condizioni chimiche, i microrganismi, i miceti e i microelementi presenti nel suolo o nella bara. La mummificazione naturale è probabilmente il risultato della combinazione di tutti questi fattori.»
Le mummie sono state anche oggetto di un breve servizio del programma di Rai3 Quante Storie:
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