Su suggerimento di @Ogeid3.
Il 15 dicembre scorso si è tenuto, a Roma, un convegno organizzato dal Partito Democratico sul tema “verso la salute del futuro”: Giordano Masini, come caporedattore di Strade, ha contribuito al dibattito con un intervento sul rapporto, non proprio lineare, tra scienza e politica.
Il potere deriva dal consenso, e il consenso dalla popolarità: se non si prendono decisioni popolari non si ha il potere per prendere decisioni giuste. Qualsiasi capitale politico, prima di essere speso, deve essere guadagnato. E’ un bel problema, perché questo significa che ogni persona di potere decide, quotidianamente, dove guadagnare consenso e dove esercitare potere. Ovvero, dove spendere consenso, dove spendere capitale reputazionale, prendendo decisioni anche impopolari.
[…]Perché ho fatto questa premessa per parlare del rapporto tra scienza e politica? Perché la scienza è una perfetta cartina di tornasole per individuare il livello di demagogia e populismo di ogni classe politica, di ogni epoca. La ragione è semplice: la scienza non è democratica. Se lo fosse, la Terra sarebbe ancora piatta e il Sole le girerebbe ancora attorno. Perché? Perché lo dice la gente, la rete ha votato, e più non dimandare.
Immagine by nerovivo [CC BY-SA 2.0] via Flickr.
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