un sito di notizie, fatto dai commentatori

Come i cambiamenti del clima e le malattie hanno contribuito alla caduta di Roma [EN]

0 commenti

A cura di @Perodatrent.

L’Impero di Roma raggiunse la sua massima espansione novecento anni dopo la fondazione della città. Cinque secoli dopo era rimasto un piccolo territorio controllato da Costantinopoli.

Sono state formulate decine di ipotesi per spiegare questa caduta, ma solo recentemente, come spiega un articolo su Aeon, sono stati presi in considerazione i cambiamenti del clima. L’instabilità del clima (derivata da studi di dendrocronologia e da carotaggi di ghiaccio antico) raggiunse il picco nel sesto secolo dell’era volgare, durante il regno di Giustiniano. A metà del secolo avvenne un’attività vulcanica molto intensa, seguita da una diminuzione delle temperature durata circa 150 anni.

Questa fase di cambiamento del clima coincise con la prima pandemia nota di peste, favorita dalla facilità di connessione tra le popolazioni dovuta alle famose strade romane e dall’urbanizzazione.

I Romani hanno costruito una civiltà nella quale reti globali, nuove malattie infettive e instabilità ecologica sono state forze decisive per il destino delle popolazioni. Pensavano di avere la meglio sulle forze della natura, ma, stando a quanto scrive Kyle Harper, la storia ci insegna che sbagliavano.

Immagine da Wikimedia.

 


Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.