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Accuratezza ed eleganza nell’osteografia di Cheselden

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Monique Kornell per The Public Domain Review analizza Osteographia (1733) di William Cheselden, un’opera illustrata sull’anatomia delle ossa umane e animali, riconosciuta per la sua precisione e eleganza. 
Osteographia (qui è possibile sfogliare il libro) è un punto di riferimento nella storia dell’illustrazione anatomica, ottenuto grazie all’uso innovativo della camera obscura per garantire la massima accuratezza nelle immagini. Cheselden supervisionò ogni fase della creazione delle tavole e scelse personalmente le pose degli scheletri. Il libro contiene una doppia serie di illustrazioni (con e senza lettere) per valorizzare la loro bellezza.

In the production of the plates, Cheselden took a markedly active role. He chose the poses for the skeletons and oversaw each stage of the production, stepping in when necessary to correct both drawings and plates: “where particular parts needed to be more distinctly expressed on account of the anatomy, there I always directed; sometimes in the drawings with the pencil, and often with the needle upon the copper plate.” Cheselden was also attuned to the different effects that could be brought about in the engraving, and he comments that the use of unhatched, single lines to evoke the smoothness of the ends of the bones “was also my contriving”. Cheselden’s close involvement in making the plates and his desire for accuracy through mechanical means, as well as in the great expense incurred, parallel the contemporaneous efforts of the Dutch anatomist, Bernhard Siegfried Albinus, who had his artist, Jan Wandelaar, view anatomical preparations through a grid system of ropes.

L’opera di Cheselden include dettagli decorativi, vignette con scheletri di animali in pose realistiche e scheletri umani ispirati a statue classiche. Contiene sezioni dedicate alla crescita e sviluppo osseo, oltre a illustrazioni di ossa malate basate su casi clinici reali.

Il saggio fa riferimento alle influenze artistiche e accademiche che hanno contribuito alla meticolosa attenzione di William Cheselden per l’illustrazione anatomica.  Cheselden frequentò la St Martin’s Lane Academy of Art, una delle prime accademie inglesi dedicate alla formazione artistica. Questa esperienza accademica rafforzò le sue capacità nel disegno e nell’interpretazione grafica dell’anatomia. Cheselden inoltre visse con William Cowper mentre studiava anatomia. Cowper, oltre a essere un anatomista e chirurgo, era un abile disegnatore e realizzava illustrazioni per i propri testi e quelli di altri studiosi. Questa vicinanza probabilmente stimolò Cheselden a sviluppare un forte interesse per la rappresentazione visiva delle strutture anatomiche.

Il legame tra arte e scienza nella sua carriera è particolarmente evidente in Osteographia, dove Cheselden adottò tecniche innovative, come l’uso della camera obscura, e supervisionò ogni fase della produzione delle tavole per garantire un’estrema accuratezza. La sua dedizione all’estetica e alla precisione scientifica deriva, almeno in parte, dalle influenze ricevute da Cowper e dalla sua formazione artistica.

Cheselden non si limitò a pubblicare Osteographia, ma contribuì con tavole illustrate per un addendum alla traduzione dell’opera di Le Dran intitolata Operations in Surgery (1749), confermando il suo impegno nell’integrazione tra arte e anatomia.

Nonostante la sua qualità artistica e scientifica,  Osteographia fu un insuccesso finanziario. Solo 97 copie furono vendute su 300 stampate, e molte tavole furono vendute separatamente per recuperare i costi. L’opera di Cheselden combinava rigore scientifico e estetica artistica, ma la sua ambizione non fu evidentemente ripagata dal mercato.


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