Il dibattito è stato vivace come ci si aspettava. Il Presidente della Commissione Juncker è stato fermo nel ribadire (così come aveva fatto Angela Merkel ieri) che “No notification, no negotiations”, niente negoziazioni informali. Un punto molto battuto dai gruppi parlamentari firmatari della mozione per la risoluzione è stato quello “limbo da evitare” (così Guy Verhofstad): si è fatto più volte riferimento al dibattito interno ai conservatori inglesi, che starebbero appunto “tenendo in ostaggio tutti i cittadini europei”. Da segnalare anche, sempre fra le file degli europeisti, gli interventi di rappresentanti scozzesi e nord irlandesi, a favore del “remain”. In particolare è stato apprezzato Alyn Smith, al quale è stato tributato un forte applauso dai colleghi (video dal Guardian). Dall’altro lato Nigel Farage, uno dei grandi protagonisti del dibattito, ha rivendicato orgogliosamente la vittoria e ha ricordato come fosse il conornamento di una battaglia durata per lui 17 anni al’interno del PE. Ha anche sottolineato come secondo lui il Regno Unito ne uscirà più forte. Sulla forza e la centralità delle nazioni rispetto all’Unione si è espressa anche Marine Le Pen, che ha annunciato anche dagli scranni bruxellesi la sua intenzione di proporre un referendum simile a quello inglese in Francia.