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Dati, percezione e pericoli della questione migratoria

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A cura di @Ergonomico, @Akiro e @Marcello l’hippie.

La Stampa ha pubblicato una lettera del presidente del parlamento europeo Antonio Tajani, che invita l’Unione Europea ad assumere un atteggiamento proattivo per fermare le partenze nel mediterraneo, sul modello di quanto fatto per la rotta balcanica, mettendo in guardia dai pericoli che la questione migratoria pone per l’Unione.

Sull’immigrazione rischia di dissolversi il sogno europeo. Non possiamo, non dobbiamo accettare che questo avvenga. ll Parlamento europeo propone una strategia articolata e credibile. Il mio appello ai Capi di Stati e di Governo è di lasciare da parte la logica degli egoismi nazionali e di agire insieme per evitare la fine dell’Unione.

La percezione dell’immigrazione e della presenza di minoranza religiose è stata oggetto di uno studio del Pew Center relativo alle percezioni che gli abitanti di 15 Paesi hanno nei confronti degli stranieri. Youtrend lo ha analizzato mettendo in luce come tra gli italiani ci sia una sovrastima nella presenza di persone immigrate.

L’Italia è un paese molto ostile verso le minoranze religiose e gli stranieri. Dice questo la fotografia scattata dal Pew Research Center, che – nell’ambito di una ricerca più generale sul rapporto con la religione – ha intervistato i cittadini di 15 paesi dell’Europa occidentale per confrontare le loro posizioni riguardo agli stranieri e i loro sentimenti nazionalisti.

Valigia Blu pubblica in proposito un articolo in cui denuncia la disinformazione che affligge l’opinione pubblica italiana sul tema dei migranti e delle organizzazioni non governative che li salvano nel Mediterraneo, proponendo grafici e fonti per correggerla.

Abbiamo pensato di scrivere una breve guida in cui vengono trattate le questioni emerse nel dibattito degli ultimi giorni, indicando anche le fonti dirette dove poter recuperare fatti e dati ufficiali e informarsi in maniera corretta. Molto probabilmente non servirà a far cambiare idea a chi si è convinto che “c’è l’invasione”, “li accogliamo tutti noi”, “l’80% non ha diritto all’accoglienza”, “le ONG sono chiaramente colluse con i trafficanti”, però almeno non lasceremo incontrastata la propaganda e la mala informazione e potremmo anche in alcuni casi essere utili all’ecologia del dibattito (chiedendo sempre ai nostri interlocutori dati e fonti delle loro affermazioni) e a chi in buona fede cerca di informarsi in maniera corretta, al di là di pregiudizi e preconcetti.

Immagine da Flickr.


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