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Dibattito pubblico: genesi, stato dell’arte, benefici e criticità

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Su Strade e Autostrade, Francesco Ventura e Virginia Ventura parlano di dibattito pubblico e «grandi opere».

Ventura e Ventura incominciano evidenziando i «perché» e i «quando» del dibattito pubblico:

La partecipazione della collettività al dibattito sulle scelte pubbliche può assumere da un lato la valenza collaborativa e dall’altro un’accezione garantista/difensiva oltreché essere espressione dei principi costituzionali di buon andamento e di imparzialità dell’azione amministrativa. La rilevanza della partecipazione della collettività alle decisioni pubbliche riguarda soprattutto il settore delle infrastrutture e della realizzazione delle grandi opere, sia per l’importanza che queste ultime hanno per lo sviluppo del nostro Paese sia per il loro impatto, sociale e ambientale.

Poi l’articolo si concentra di più sull’esempio francese e cosa abbia significato per la costruzione delle «grandi opere».

I risultati delle ricerche condotte, nell’arco di 25 anni di attività dell’Istituto in Francia, hanno evidenziato come il confronto pubblico abbia inciso concretamente sulle opere e sulle decisioni ad esse relative.

In effetti, solamente tre progetti sono stati abbandonati a seguito di tali discussioni, mentre oltre il 60% è stato soggetto a modifiche sostanziali nel design e nelle caratteristiche principali (5).

In Italia lo strumento è presente a macchia di leopardo, con le singole regioni che sono andate avanti in ordine sparso, ma con risultati generalmente incoraggianti. Negli ultimi anni la normativa è diventata più strutturata ed il dibattito pubblico è entrato nel novero della normativa nazionale (nuovo Codice degli Appalti, 2023).

In questo senso, l’aspetto critico che è emerso negli anni è stato soprattutto la percezione di opere e infrastrutture come minacce per la collettività a causa della distribuzione asimmetrica dei vantaggi e dei costi che sono richiesti alla popolazione locale. Un esempio eclatante è quello del cantiere della linea AV Torino- Lione in Val di Susa dove, ancora adesso, si assiste a manifestazioni organizzate con scontri fra forze dell’ordine e organizzazioni NO TAV. La VDP, incaricata del monitoraggio ambientale delle attività di cantiere dal 2012 al 2018 in collaborazione con il Consorzio Venaus per il cunicolo esplorativo La Maddalena (Figura 3), ha vissuto in prima persona questa situazione. I suoi tecnici, impegnati nella verifica degli aspetti ambientali, hanno affrontato problematiche di sicurezza durante questo periodo.

Ovviamente non ci sono solo aspetti positivi. Ventura e Ventura illustrano alcune criticità, tra cui la velocità (pensiamo alle scadenze stringenti del PNRR), ma anche la possibilità di un conflitto istituzionale.

L’eventualità di una conflittualità istituzionale, che si possa venire a creare tra i diversi decisori pubblici, è una delle possibili complicanze della procedura, conseguente dall’intreccio di competenze statali e regionali in materia. Con il nuovo Codice degli Appalti, come detto viene soppressa la Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico ed è assegnato un ruolo centrale al Ministero competente, alla Stazione Appaltante e al Responsabile del Dibattito che, di fatto, sostituisce il vecchio Coordinatore del D.P.; ciò desta preoccupazione perché la Commissione era un Organo terzo e neutrale e aveva la funzione di gestire il D.P., di vigilare (arbitrare) e non di esprimere pareri vincolanti. Comunque, rispetto alla disciplina precedente i casi di D.P. obbligatori e le soglie sono rimaste gli stessi.

 


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