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Diritti civili e diritti sociali, nemiciamici

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Su suggerimento di @cocomeraio

Alla vigilia della ripresa della discussione del DDL Cirinnà forse è giusto chiedersi se la battaglia per i diritti civili e quelle per i diritti sociali percorrano la stessa strada, come pareva negli anni ’60 e’70, strade diverse che spesso si incontrano o addirittura strade sempre più divergenti come temono molti.
Un articolo di Stefano Rodotà  già discusso ma non approfondito su hookii  sostiene che

le vere stagioni dei diritti sono quelle in cui diritti individuali e diritti sociali procedono insieme

e che la non più rinviabile approvazione della legge sulle unioni civili

non potrà far dimenticare il permanente sacrificio di diritti sociali. Anzi, proprio l’enfasi posta sul tema dei diritti civili impone una riflessione sulla politica dei diritti dell’attuale governo, tutta fondata su misure settoriali, bonus di varia natura, che mostrano l’accettazione della logica del “fai da te”, dell’individualizzazione degli interventi. La società scompare e con essa una vera politica dei diritti.

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Massimo Faggioli sull’Huffington Post, parlando della sua esperienza america osserva che

In questo ultimo decennio, all’avanzamento sorprendente dei diritti dei gay in America è corrisposto un peggioramento della questione razziale e sociale: è un’America sempre più indifferente alle diseguaglianze economiche e sociali, e alle violazioni delle libertà civili di suoi cittadini meno abbienti. In altre parole, chi prende a modello l’America oggi dovrebbe tener presente la percezione di uno scambio tra nuovi diritti e vecchi diritti.

Arrivando a chiedersi se oltre al cronico ritardo culturale del mondo cattolico riguardo ai diritti e alle libertà non sia la paura di questo scambio ad aver riempito le piazze del family day.

Immagine da Wikimedia Commons


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