Su suggerimento di @Finalmente_D (modificato).
In un articolo per l’Informale, Guglielmo Maccioni riassume le ragioni per cui, da un giovanile vicinanza alla causa palestinese, è passato a sostenere posizioni filo-israeliane:
Durante gli anni universitari a Firenze il conflitto mediorientale mi interessò occasionalmente e tutt’al più lo giudicavo una bega fra due popoli esaltati dalla religione. La svolta fu la tesi, tema la piazza antistante il Muro del Pianto. Prima di progettare mi dovetti approcciare alla storia del sito e dunque del popolo ebraico. Tomo dopo tomo la passione per quei luoghi intrisi di Fede e Leggenda crebbe e si saldò con il mio vecchio interesse per la Storia. Mi ci volle tempo e studio, tanto studio ma, come per altre spinose faccende solo facili in apparenza, mi resi conto che il problema israelo-palestinese non era affatto l’ultimo sopruso coloniale che certa retorica terzomondista dipingeva e al quale tutt’oggi, per insipienza o ignoranza molta gente continua a credere.
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