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Essere ebrei in Europa al tempo della guerra

Essere ebrei in Europa al tempo della guerra

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Due istantanee sulla vita degli ebrei europee durante il conflitto Israele–Hamas.

Douglas Murray su The Jewish Chronicle illustra il clima di crescente ostilità a cui stanno facendo fronte gli ebrei del Regno Unito.

Eppure, nel nostro Paese, c’è stato chi fin dall’inizio ha insistito sul fatto che questa questione così semplice fosse o impronunciabilmente complessa o un momento di moderazione.

Mentre alcuni di noi hanno notato con allarme i canti di “jihad” nelle nostre strade, le grida di “intifada” sui nostri treni e le richieste di “eserciti musulmani” in Gran Bretagna, altri hanno esortato alla calma. Come se fossero gli ebrei e gli altri che notano queste cose a infiammare in qualche modo le tensioni.


Sul Guardian, Deborah Feldman spiega le difficoltà in Germania per gli ebrei che criticano Israele.

Vivo in Germania da quasi dieci anni, ma le uniche persone con cui ho potuto discutere del conflitto in Medio Oriente sono israeliani e palestinesi. I tedeschi tendono a troncare qualsiasi tentativo di conversazione costruttiva con la frase tanto amata che «l’argomento è troppo complicato». Di conseguenza, le conclusioni che ho raggiunto sugli sviluppi geopolitici degli ultimi tre decenni sono il risultato di conversazioni private, al sicuro dagli occhi giudicanti di una società tedesca ansiosa di insegnarci che qualsiasi critica a Israele è antisemita.


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