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Il futuro dell’esercito americano [EN]

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Su suggerimento di @Joe Shlabotnik e @Nick Name.

Secondo alcuni degli alti gradi dell’esercito statunitense “la Russia non è capace di fare molte cose efficacemente, ma già dai tempi di Pietro il Grande ha destabilizzato, invaso e conquistato i suoi vicini”: a parlare è l’ex colonnello Douglas MacGregor, che critica su Politico.com la missione soprannominata Dragoon Crossing*, un’operazione dimostrativa che nei piani del Pentagono dovrebbe dimostrare agli alleati est europei che l’esercito USA è in grado di rispondere rapidamente a qualsiasi minaccia, e segnatamente a quelle derivanti da un’eventuale tentativo di espansione del governo russo.

L’articolo delinea efficacemente il dibattito creatosi all’interno dell’esercito statunitense – la Big Green Army che alcuni vogliono smantellare in favore di una struttura più snella e veloce – tra lo stesso MacGregor e H.R. McMaster, con il secondo su posizioni più conservative.
Gli strateghi statunitensi considerano la Russia un near-peer competitor, ovvero uno stato in grado di minare la supremazia militare USA nel mondo (qui un articolo che analizza altri near-peer competitors, come la Cina), e temono che le proprie forze armate soccomberebbero in uno scontro diretto.

*L’operazione Dragoon Crossing è descritta nel dettaglio in questo articolo dal sito dell’esercito americano:

Throughout the route, the Stryker Regiment Soldier will participate in several community and training events along the way, such as a soccer game, airborne operations, static displays and a wet gap crossing.

Immagine da Wikimedia Commons.


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