Secondo giorno di riposo in Veneto prima di partire per la settimana conclusiva:
tappa 16, martedì 27, Piazzola sul Brenta – San Valentino (203 km): il secondo arrivo in salita, dopo una tappa lunga e con pochissima pianura.
tappa 17, mercoledì 28, San Michele all’Adige – Bormio (155 km): sulla carta un trasferimento alpino, con Tonale, Mortirolo “facile” e fondovalle finale, ma bisogna vedere come la prende il gruppo.
tappa 18, giovedì 29, Morbegno – Cesano Maderno (144 km): giro della Valsassina e finale brianzolo per una volata o una fuga resistente.
tappa 19, venerdì 30, Biella – Champoluc (166 km), si entra nelle fasi finali con un trittico di salite impegnative (15-16 km attorno al 7%) prima del finale con saliscendi in Val d’Ayas.
tappa 20, sabato 31 maggio, Verres – Sestriere (205 km): l’ultima occasione per muovere la classifica è il colle delle Finestre (18 km al 9%) prima della facile ascesa finale a Sestriere.
tappa 21, domenica 1 giugno, Roma – Roma (143 km): partenza da San Pietro, andata e ritorno a Ostia, poi 8 giri in circuito del centro storico e arrivo al Circo Massimo.
Finora il Giro non ha un vero padrone come Pogacar l’anno scorso ma la stessa UAE sembra avere la situazione sotto controllo.
Del Toro fino ad ora si è dimostrato il più in forma, più attento e più fortunato, mentre tutti gli altri hanno avuto qualche giornata di sfiga o di defaillance. Martedì ripartirà con circa 1’30” su Simon Yates e Ayuso e con 2′ su Carapaz: non è poco ma è ancora da verificare la tenuta del messicano sulle salite più lunghe e sulle tre settimane di sforzi prolungati.
Non mi lancio in pronostici ma vedendo il colle delle Finestre alla penultima mi torna in mente il Giro 2018, quando Simon Yates aveva dominato le prime due settimane prima di crollare proprio lì. Cosa ne dite di un sequel Finestre 2, la vendetta con Yates che ritorna nel ruolo di Froome?
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