A cura di @Lara, @Morgho e @Ghiaccio
Con questa settimana si sono definiti tutti i programmi e le liste dei vari partiti, la cui scadenza per la presentazione era il 29 gennaio.
Le basi
Prima di tutto, come si vota. La nuova legge infatti prevede un sistema misto maggioritario-proporzionale e la ripartizione dei voti può non essere del tutto semplice ad una prima analisi. È quindi bene avere un’idea su come è fatta la scheda elettorale, prima del 4 marzo. Qui anche un’analisi di YouTrend.
Sul sito del Ministero dell’Interno si trova invece l’elenco completo di tutte le liste che effettivamente si presenteranno alle prossime elezioni, in Italia o nelle circoscrizioni estere.
I fatti della settimana
Un fatto di cui si è parlato abbastanza è la sospensione della campagna elettorale di Berlusconi, per motivi di salute.
Sta invece dominato la campagna elettorale quello che è successo ieri a Macerata, dove un neofascista di ventotto anni ha sparato indiscriminatamente a persone di colore. E’ presto emerso che nel 2017 era stato candidato nelle liste della Lega alle elezioni comunali di Corridonia.
I programmi
Sono stati definiti tutti i programmi, ne abbiamo iniziato a discutere e potete continuare a discuterne qui:
- La carrellata dei vari programmi de Il Post
- Programma di +Europa
- Programma di Liberi e Uguali
- Programma del centrodestra unito
- Programma del Movimento 5 Stelle
- Programma del Partito Democratico
Per potersi candidare alle elezioni bisogna depositare il proprio programma , quindi e’ possibile visualizzare la totalita dei programmi sul sito del ministero degli interni.
I candidati e i collegi
Sono continuate le polemiche sui candidati, tendenzialmente di tutti gli schieramenti politici. Subito dopo la presentazione della propria lista, ci sono state polemiche su un certo numero di candidati del Movimento 5 Stelle: da Emanuele Dessì (che sembra aver dichiarato la sua volontà di fare un passo indietro) a simpatizzanti o iscritti alla Lega ed ex renziani. Anche il Partito Democratico ha ricevuto delle critiche, soprattutto da parte della propria base, in alcune zone. Continua a far discutere la candidatura di Casini a Bologna, ma non è un caso isolato: si veda ad esempio la Sicilia, dove si è dimesso il segretario Fausto Raciti ed è nato un gruppo di ribelli .
Non mancano un po’ di polemiche nemmeno in Forza Italia, soprattutto nel collegio di Benevento. In generale sembrano esserci molti amici di Francesca Pascale candidati con il partito di Berlusconi.
Per quanto riguarda la Lega, fanno parlare i candidati scelti per lo scontro in Toscana contro il PD. Fun fact: Matteo Salvini non si candida in nessun uninominale, scegliendo invece di candidarsi in 5 collegi al proporzionale.
Alcune candidature notevoli sono state raccontate dal Post in un recente articolo.
Si discute anche della suddivisione delle candidature all’uninominale tra i vari partiti della coalizione di centrodestra:
È invece corretto dire che fra i collegi “sicuri” la Lega è sovrarappresentata (49 FI, 45 Lega fra Camera e Senato). Ma in gran parte per via del Nord
— Lorenzo Pregliasco (@lorepregliasco) 3 febbraio 2018
Alcune competizioni nei collegi uninominale sono molto interessanti: qui il Post sceglie 10 collegi da tenere d’occhio, sulla base degli scontri all’uninominale. Per chi volesse approfondire YouTrend ha pubblicato i file excel con tutti i candidati per collegio, sia al maggioritario che al proporzionale (attenzione però: per adesso solo di PD, FI, LeU e M5S).
Alcune discussioni
Tra i vari slogan presentati per questa campagna elettorale, su hookii abbiamo discusso della presa di posizione del ricercatore Massimo Sandal su “Vota la Scienza“, utilizzato del Partito Democratico.
Si è tanto parlato anche del commento di Romano Prodi sul Partito Democratico e Liberi e Uguali.
Direzione politiche 2018
Questa settimana anche la newsletter di Giacomo Salvini parla delle liste, oltre ad approfondire il ruolo di Matteo Renzi.
Per concludere, i sondaggi
La Supermedia di YouTrend rispetto alla scorsa settimana registra un leggero miglioramento del Movimento 5 Stelle rispetto alle coalizioni avversarie, ma resta sostanzialmente invariata, con il centrodestra ancora nettamente in vantaggio.
Immagine da Flickr (Alice Lucchin).
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