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Il mercato dell’urina artificiale negli Stati Uniti va bene, ma ci sono dubbi legali [EN]

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A cura di @Perodatrent.

Vox descrive i problemi pratici e giuridici dell’uso di urina artificiale negli USA.

Un numero crescente di  lavoratori è sottoposto alla ricerca di droghe nelle urine, a partire dal 1986 quando Ronald Reagan impose i test ai dipendenti federali e firmò la legge Anti-Drug Abuse Act che rendeva obbligatoria una pena detentiva per il possesso di droga, compresa la cannabis.

La imprenditoria americana ha proposto numerose soluzioni al problema che i consumatori di prodotti -che sono venduti legalmente in molti stati- devono affrontare al memento di produrre i campioni chiesti dai datori di lavoro.

I prodotti in commercio naturalmente non sono venduti con lo scopo dichiarato di falsificare i risultati degli esami, ma con l’indicazione come “prodotto per adulti”. Altri produttori sono ancora più espliciti nel “bugiardino” che accompagna il prodotto: per esempio Quick Fix proclama che

“This product is to be used in accordance with all local state and federal laws and is not to be used for lawful administered drug tests.”

Allo stesso tempo, sul web la pubblicità al prodotto viene fatta da testimonial che felicemente dichiarano “Got the job!”

I prodotti più di successo sembrano essere quelli di Alternative Lifestyle Systems, che presenta ai consumatori linee che rispettano il genere (il prodotto per la clientela femminile è più semplice e più economico) e le minoranze, con peni artificiali in sei sfumature di colore differenti.

Immagine da Flickr.

 

 


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