Sull’ANSA, i risultati di un’inchiesta di De Telegraaf sulle attività di lobbismo dell’ex-commissario Timmermans.
Secondo l’inchiesta dei giornalisti olandesi, Frans Timmermans avrebbe pagato gruppi ambientalisti per circa 700.000€. L’obiettivo era influenzare opinione pubblica, eurodeputati e Paesi membri in favore delle politiche proposte dallo stesso Timmermans (il «green deal»).
Stando al quotidiano olandese, Bruxelles avrebbe “utilizzato denaro da un fondo per sussidi climatici e ambientali da miliardi di euro” per finanziare una “lobby ombra” al fine di portare le politiche green in cima all’agenda europea. Tra gli esempi riportati nell’inchiesta vi è una campagna a favore della contestata Nature Restoration Law, fortemente voluta da Timmermans, e che sarebbe stata “promossa da un’organizzazione coordinata di 185 associazioni ambientaliste”.
“C’erano persino liste redatte dalle lobby con nomi di tutti i politici che dovevano essere contattati”, ha spiegato al Telegraaf l’eurodeputato olandese del Ppe, Dirk Gotink, membro della commissione Bilancio dell’Eurocamera, confermando successivamente di aver avuto accesso ai documenti riservati visionati dallo stesso quotidiano.
I fondi provengono dal bilancio europeo, gli obiettivi assegnati alle organizzazioni non governative molto precisi (ai lobbisti veniva chiesto per esempio provare un certo numero di contatti con gli europarlamentari a scadenze precise).
Imbarazzo da parte della Commissione per le rivelazioni di questa gestione di denaro pubblico:
«Una serie di azioni nel 2024 sono state introdotte proprio per rispondere a questa preoccupazione in termini di reputazione, Innanzitutto sono stati dati orientamenti non solo per il programma Life ma anche per tutti gli altri programmi di spesa gestiti dalla commissione», ha spiegato Serafin. «La commissione sta cooperando con la Corte dei Conti nel suo audit in corso sulla trasparenza del finanziamento fornito alle ong e aspettiamo con impazienza le conclusioni della Corte e le sue raccomandazioni, che ci aspettiamo di ricevere nella prima metà del 2025», ha concluso Serafin
Le difese di Timmermans vengono da esponenti del suo partito:
A difendere l’ex commissario ci ha pensato il socialista olandese Mohammed Chahim. «In una società multiforme bisogna sentire tutte le voci, quindi anche quella delle Ong, anche se quello che dicono non piace alla destra. È la democrazia, basta ipocrisie», ha sottolineato in Aula Chahim, ricordando come «le grandi multinazionali del settore hanno patrimoni immensi con cui fanno quello che vogliono».
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