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La miseria delle università [EN]

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Nick Tratakis descrive come il sistema universitario australiano sia ormai regolato da incentivi perversi. Governo e università perseguono in primo luogo il miglioramento della propria posizione nelle varie classifiche internazionali, e questo li porta a concentrare i propri sforzi in pochi settori iperspecialistici, trascurando tutti gli altri. Questo ha varie conseguenze negative per la didattica o l’interazione con la società, e impedisce di seguire piste di ricerca potenzialmente promettenti ma che non offrono la certezza di ritorni immediati in termini di pubblicazioni: per esempio, scoraggia gli approcci interdisciplinari. Al di là di ciò, però, questo approccio ipercompetitivo danneggia soprattutto la salute mentale degli accademici. Molti, che sarebbero potenzialmente dei buoni ricercatori, se ne vanno. Tratakis propone che chi se lo può permettere promuova la diffusione di un atteggiamento “slow” (sul modello dello “slow food”), che privilegi la ricerca lenta e meticolosa dalla qualità, rispetto al perseguimento spasmodico di risultati immediati.

 

Immagine da Flickr

 

 


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