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La rivoluzione della fantasia nella scuola dell’infanzia

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In un’intervista pubblicata su Left, il pedagogista del Cnr Francesco Tonucci discute l’esperienza vissuta a Reggio Emilia nel 1972 durante gli Incontri con la Fantastica, ovvero una settimana di particolari corsi di formazione – rivolti agli insegnanti di scuole dell’infanzia, elementari e medie – progettata allo scopo di lanciare un nuovo modello di educazione. Tonucci ricorda la presenza in quegli incontri di Gianni Rodari e del pedagogista nonché promotore dell’evento Loris Malaguzzi, all’epoca due figure di primo piano nel campo della divulgazione di un certo tipo di tecniche e di didattica funzionali in particolare alla stimolazione nei bambini dell’immaginazione e quindi allo sviluppo negli stessi di un linguaggio libero e creativo; pratiche, inerenti anche all’organizzazione degli spazi negli edifici scolastici, che in seguito sarebbero state sperimentate, con successo, non solo a Reggio Emilia ma anche in altre città del nostro Paese, e soprattutto nelle scuole dell’infanzia.

L’incontro, o meglio gli incontri, tra due grandi menti rivoluzionarie attente all’infanzia come Gianni Rodari e Loris Malaguzzi avvenne tra il 6 e il 10 marzo del 1972 nella città di Reggio Emilia su invito del Comune, come spiega lo stesso Rodari nell’Antefatto di Grammatica della fantasia. Due personaggi di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita (Malaguzzi nacque il 23 febbraio 1920, Rodari il 23 ottobre dello stesso anno).
Fu di Malaguzzi l’idea di organizzare una settimana di formazione per le insegnanti delle scuole dell’infanzia (ex materne), elementari e medie e di avere come ospite d’onore ed eccellente formatore appunto Gianni Rodari: «Tre cose mi fanno ricordare quella settimana come la più bella della mia vita».

La prima fu il manifesto affisso dal Comune dal titolo Incontri con la Fantastica e questo lo rese stupefatto poiché dopo trentaquattro anni che quella parola gli faceva compagnia la vedeva finalmente a chiare lettere sui cartelloni che annunciavano il suo arrivo.
La seconda era sempre nel manifesto dove vi era scritto le «prenotazioni» sono limitate «a cinquanta» persone poiché un numero maggiore avrebbe fatto diventare conferenze quelle che invece dovevano essere utili come incontri. Tale avvertimento gli faceva ben pensare che il limite era dato anche dal timore che folle incontenibili di persone avessero assaltato lo spazio a quel richiamo dato dalla parola «Fantastica».

Immagine da Wikimedia.


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