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La sfida di Greta Thunberg alla scuola e a tutti noi

La sfida di Greta Thunberg alla scuola e a tutti noi

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Su Internazionale, Franco Lorenzoni propone un ritratto di Greta Thunberg riflettendo al contempo sulle funzioni dell’educazione e sul senso attuale del termine “competenze”.

[…] Ma ecco che arriva Greta Thunberg e, con la sua candida radicalità, ci rivela che il re è nudo e che forse siamo nudi anche noi adulti, che ci rifugiamo “nel gioco sociale che sembra appassionarvi tanto”, ignorando di stare sull’orlo del baratro.

Che senso ha, infatti, sostenere che la scuola debba costruire competenze, cioè permettere a ragazze e ragazzi di incontrare, elaborare e costruire saperi che valgano anche fuori, nella società e nella vita, quando le conoscenze essenziali, che hanno a che vedere con il mantenimento degli equilibri del nostro pianeta, sono ignorate e perfino derise dai potenti della Terra? Che senso ha accumulare conoscenze quando gli allarmi sostenuti da rigorose analisi scientifiche, illustrate fin nei dettagli da centinaia di scienziati e fatte proprie – almeno sul piano formale – da conferenze e riunioni internazionali, riescono solo in minima parte a orientare l’agenda politica e l’elaborazione di nuove leggi nei diversi paesi? Che senso ha studiare se non riusciamo a trasformare e riorientare le abitudini e i comportamenti distruttivi della maggioranza di noi abitanti della Terra?

Non si tratta di aggiungere qualche nuovo contenuto di studio, ma di mutare il paradigma e criticare alla radice il bugiardo ossimoro dello sviluppo sostenibile. Capire è cambiare – ci ricorda la ragazza svedese – altrimenti è pura finzione.

 


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