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L’emergenza coronavirus – 3 – 6 Dicembre 2020

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Sul sito della protezione civile si può vedere una mappa della situazione in Italia (qui c’è la versione per dispositivi mobili). Su VirusConV si possono trovare i dati per la situazione mondiale. Il sito del Sole 24 ore fornisce dati e mappe aggiornate e qui potete trovare infografiche aggiornate sulla base dei dati del Ministero della Salute

Qui trovate la pagina ufficiale di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) con tutte le ultime novità sugli studi condotti in Italia. Qui trovate gli aggiornamenti settimanali dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità)
Se ci sono articoli che vorreste vedere nel prossimo post segnalateli qui.
Manteniamo leggibili i post sulla pandemia.
Facciamo uno sforzo contenendo gli OT e le risse: leggere le discussioni centrate sull’argomento è utile a tutti.

Risultati pratici di un vaccino per la Covid-19: l’implementazione rispetto all’efficacia

di Perodatrent

Health Affairs pubblica un articolo di studiosi di salute pubblica e di infettivologia che mette in prospettiva i dati di efficacia dei trial dei vaccini per la Covid-19 rispetto a quella che potrà essere la loro  implementazione pratica.

Using a mathematical simulation of vaccination, we find that factors related to implementation will contribute more to the success of vaccination programs than a vaccine’s efficacy as determined in clinical trials. The benefits of a vaccine will decline substantially in the event of manufacturing or deployment delays, significant vaccine hesitancy, or greater epidemic severity.

Mentre è intuitivo concludere che un vaccino è tanto più efficace quante più persone vengono vaccinate nel più breve tempo possibile, non è altrettanto intuitivo ammettere che l’efficacia del vaccino decresce se la trasmissione del virus è elevata.

All other things being held equal, the proportional power of any vaccine to reduce infections, deaths, and peak hospitalization was greatest at lower values of Rt.

 

Perché non stiamo danzando?

di Qwerty

Tomas Pueyo, l’autore della famosa formulazione “la danza e il martello” sul modo di gestire il coronavirus, torna sull’argomento. Cos’è che è andato storto in Europa, che ha impedito di gestire il contagio (come hanno fatto, al contrario, molti paesi asiatici), e ha reso inevitabile un secondo lockdown?

Il controllo del virus dovrebbe essere fatto combinando misure diverse (è il famoso “modello a formaggio svizzero”), nessuna delle quali basta da sola. Ridurre i contatti sociali, fino ad arrivare al lockdown, è solo uno dei metodi, e peraltro il più costoso dal punto di vista economico. Gli altri sono controlli efficaci alle frontiere (tenendo i nuovi arrivati in quarantena), usare mascherine all’interno e cercare di spostare più attività possibili all’aperto o in luoghi caldi e poco umidi, e investire risorse nel tracciamento. In particolare, l’uso di app di tracciamento, politicamente delicato, può essere incentivato rendendole necessarie per entrare nei locali pubblici. L’esperienza mostra inoltre che il “tracciamento retroattivo” giapponese e l’uso di test di massa (economici anche se un po’ inaffidabili) possono aiutare. Ogni paese ha combinato strategie diverse, con più o meno successo:

For example, China used every layer early on. They closed borders, ordered lockdowns, mandated masks, and used a test-trace-isolate program that included electronic tracking of their citizens and mandatory, forced isolations and quarantines. Unsurprisingly, they beat it.

South Korea and Taiwan didn’t need all of that. They applied strong Fences, only very local and short-lived business closures for Social Bubbles, masks for Contrafection, and world-class Test-Trace-Isolate programs. Put in another way, they relied very heavily on layers 1 and 4, and a bit on 3, so that they barely had to use layer 2, the most expensive one.

New Zealand and Australia were very heavy on layers 1 and 2. Because they’re sparsely-populated islands, they can keep most infections out with a Fence, and they took care of local infections with lockdowns. (…)

The one layer you want to avoid is the most expensive one: Layer 2, social distancing. That’s some expensive holed cheese. The economy moves when people meet. Stop that, and you stop the economy. The more communities develop layers 1, 3 and 4, the less they need to rely on the expensive layer 2.

 

 


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