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L’Europa tra Burger, Brexit e Virus

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Sono passate due settimane dall’ultima volta che ci siamo sentiti, ma sembra passato un secolo.

La situazione della pandemia è rapidamente deteriorata in tutta Europa, con rare e poco significative eccezioni. In Francia sono appena stati registrati più di 40mila casi giornalieri. In Belgio la situazione è ormai sfuggita di mano e la regione di Bruxelles risulta quella col più alto tasso di contagiati in Europa. Irlanda e Repubblica Ceca, due paesi tutto sommato risparmiati dalla prima ondata, sono tornati a un lockdown totale, un’opzione tornata improvvisamente sul tavolo per tutti i paesi europei (non che fosse mai sparita, ma diciamo che fino a un mese fa sembrava assai lontana).

«Mano a mano che il quadro epidemiologico peggiora in tutta l’area, l’impatto sui servizi sanitari e sulla mortalità è diventato sempre più evidente. I dati disponibili sulla situazione delle terapie intensive in Europa sono lacunosi ma indicano che la situazione sta peggiorando con tendenze in aumento nella maggior parte dei paesi», ha fatto sapere ieri il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’agenzia europea che si occupa di coordinare la risposta in caso di epidemie. «Sebbene il tasso di mortalità sia al momento più basso rispetto ai primi mesi a causa sia dell’individuazione di casi fra i giovani sia del miglioramento delle terapie per i casi più gravi, c’è un’alta probabilità che il dato continuerà ad aumentare».

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