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L’Homo naledi seppelliva i propri morti?

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A cura di @francisco quintay.

L’Homo naledi, identificato nel 2015 come nuova specie umana, sia pure non senza discussioni, ha alcune caratteristiche fisiche che lo distinguono dall’australopiteco (andatura perfettamente bipede), pur senza renderlo identico alle specie di homo più evolute (l’anatomia delle mani e di piedi è ancora arcaica).

Tuttavia, l’aspetto più sorprendente di questa nuova specie è che, pur avendo un volume cerebrale molto inferiore rispetto al Neanderthal e al Sapiens, secondo i ricercatori aveva comportamenti molto evoluti, quali ad esempio la sepoltura dei morti.  Questa ipotesi è stata rafforzata dalla recente scoperta di nuovi fossili, in località che sono state definite vere e proprie “grotte funerarie” usate per le sepolture.

Un articolo su Le Scienze fa il punto della situazione dopo le più recenti scoperte:

H. naledi sembra condividere un aspetto molto profondo con il comportamento umano: una costante cura per i suoi simili che continuava dopo la loro morte. “Certo con stupore, ma vi possiamo vedere le radici più profonde delle pratiche culturali umane”.

 

Immagine da Wikimedia Commons.


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