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L’Italia si sta suicidando per proteggere la sua mediocrità

L’Italia si sta suicidando per proteggere la sua mediocrità

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A cura di @Lowresolution.

Michele Boldrin ha scritto per Linkiesta un editoriale dai toni arrabbiati sul tema della fuga dei cervelli e la difficoltà dei talenti a emergere nel nostro paese. Il punto di partenza sono i dati dei flussi migratori secondo cui l’Italia esporta cervelli e importa braccia:

l’Italia esporta skilled emigrants ed importa unskilled immigrants: proviamo a chiederci perché e quali effetti questo abbia.

Secondo Boldrin questo ha inevitabilmente un impatto non solo su produttività e PIL, ma in generale sull’atteggiamento del paese che tende a diventare sempre più conservatore e chiuso in difesa e sempre meno pronto all’innovazione e alla competizione.

L’italiano medio (l’80% della popolazione se devo dare ascolto ad inchieste, intenzioni di voto e programmi dei partiti) ha deciso di costruire e difendere un sistema che espelle ed espellerà le eccellenze in praticamente tutti i campi, premiando invece le mediocrità. Questo processo ha il suo motore immobile nella politica: mai, credo, si era vista in parlamento una peggior masnada di incompetenti, chiacchieroni, arruffoni, faccendieri, svitati, ignoranti, bugiardi, arrampicatori sociali e megalomani. Costoro non sono stati scelti né da Merkel né da occulte potenze straniere ma dalla maggioranza del popolo italiano che, evidentemente, in essi si riconosce.


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