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Lo zenit del doping nell’atletica USA

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Negli anni si sono alzate ombre sui successi statunitensi nell’atletica degli anni ’80/’90.

Il Chicago Tribune [EN] riporta che nel 1989 il velocista statunitense Darrell Robinson rilasciò un’intervista a Stern in cui diceva di aver venduto/comprato/visto usare sostanze dopanti a diversi atleti di punta degli USA, incluse le due Joyner e Carl Lewis. Florence Griffith-Joyner che è morta a soli 38 anni, dopo essersi ritirata finite le olimpiadi di Seoul. Dopo la sua morte sull’Indipendent [EN] è apparso un articolo che riassume un po’ tutte le notizie che hanno dato voce ai sospetti sull’uso di doping.

Su The Japan Times [EN], inoltre, vengono riportate delle dichiarazioni (da prendere con le molle del caso) dell’ex capo della BALCO, un laboratorio che forniva sostanze dopanti agli atleti negli anni ’80-90.

Conte said he believes a coverup “all the way to the top” involved track and Olympic officials at the 1988 Seoul Games. He said sprinter Florence Griffith Joyner, heptathlete/long jumper Jackie Joyner-Kersee and 400-meter hurdler Andre Phillips — three marquee gold medalists — all tested positive for PEDs in the South Korean capital, and “they were all covered up.”

“And if you noticed what happened thereafter was that here at (28) years old Flo-Jo was at the height of her economic earning potential and all of a sudden she retires,” said Conte, looking back on the immediate aftermath of Griffith Joyner’s three-gold, one-silver medal haul in Seoul. “And Jackie Joyner also retires, (though) she did come back in 1992, four years later. . .”

In the United States, random out-of-competition drug testing was approved by the TAC and began in 1989.

Proprio le Olimpiadi di Seoul 1988 parrebbero essere il momento di “picco” del doping olimpico, ed in questo articolo del 2015 [EN] di Significance della Royal Statistical Society vengono confrontati i risultati sportivi sino a quell’anno con quelli degli anni successivi, a partire dai quali i test antidoping sono stati effettuati in modo più insistente.

Nonostante questo Repubblica [IT] e Cycling News [EN] riportano che nel 2003 vennero pubblicati una serie di documenti che rivelavano che l’USOC (il comitato olimpico USA) aveva sistematicamente coperto casi di positività ai controlli antidoping dal 1988 al 2000, compresi quelli riguardanti atleti come Carl Lewis, Joe De Loach, Andrè Phillips, Mary Joe Fernandez, Alexi Lalas. Chi ha denunciato la cosa? Il dr. Wade Exum, direttore del controllo antidoping dell’USOC dal 1998, in lite con i suoi datori di lavoro; supportato in questo dal suo predecessore dal 1983 to 1989, il dr. Robert Voy.

Immagine da Flickr

 

 


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